Kihon

Le tecniche fondamentali di parata, di pugno, percossa e calcio dette Kihon sono contemporaneamente il primo gradino e la meta finale del karate-do. Nonostante siano sufficienti soltanto pochi mesi per apprenderle, non basterebbe una vita di pratica per padroneggiarle a fondo. L'allievo deve praticare con regolarità, impiegando la massima concentrazione e intensità nell'esecuzione di ogni movimento. Ciò tuttavia risulta inutile se le tecniche non hanno fondamento scientifico e se l'allenamento non è condotto sulle basi di corretti principi fisici e fisiologici. A molti può apparire sorprendente come un esame delle tecniche create e perfezionate dai primi karateka attraverso uno studio ed una pratica continui, riveli che tali tecniche sono in accordo con i moderni principi scientifici. E più se ne approfondisce lo studio, più ciò si dimostra vero. Tutto questo non significa che non vi siano problemi da risolvere, anzi, occorre continuare a studiare. Un ulteriore perfezionamento nel karate-do è sempre possibile, e noi dobbiamo analizzare le nostre tecniche in uno sforzo incessante per farle progredire secondo una metodologia scientifica. Per trarre beneficio dal suo allenamento, l'allievo deve comprendere a fondo i seguenti punti di primaria importanza. Una forma corretta ha sempre un'intima relazione con i principi della fisica e della fisiologia. Nel baseball, il battitore ha sempre una buona forma di battuta, e la bellezza dei movimenti di un maestro di scherma si avvicina alla perfezione. Ma questo è chiaramente il risultato di una lunga pratica e di un rigoroso allenamento. I requisiti essenziali per una forma corretta sono un buon equilibrio, e quindi un elevato grado di stabilità ottenuto anche attraverso l'armonizzazione dei movimenti di ogni parte del corpo dal momento che questi vengono eseguiti in rapide successioni ed in brevi intervalli di tempo. Ciò è particolarmente evidente nel karate per l'importanza che in esso rivestono le tecniche di pugno e di calcio. La necessità di un buon equilibrio si rivela soprattutto nei calci, quando il corpo viene di solito sostenuto da una sola gamba. Per sopportare il forte impatto di un colpo, occorre la stabilità di tutte le giunture delle braccia e delle mani. Col mutare delle situazioni e delle tecniche, muta anche la posizione del centro di gravità che può spostarsi a destra, a sinistra, in avanti e indietro. Ma questo non può essere effettuato senza dei muscoli e dei tendini ben allenati. Inoltre, se si rimane su un solo piede troppo a lungo ci si espone ad un attacco: per questo l'equilibrio deve essere continuamente trasferito da un piede all'altro. II karateka deve evitare di offrire aperture e nello stesso tempo essere pronto per un attacco successivo. L'atleta nell'esecuzione delle tecniche fondamentali deve tenere sotto controllo i seguenti fattori: la potenza e la velocità, la contrazione e il rilassamento, la forza impiegata, il ritmo e il tempo di esecuzione e non da ultima la respirazione.

 Questo dominio è stato registrato con il servizio www.register.it