Goju Ryu Karate Do

 

Anko Itosu, discepolo di Matsumura di Itosu e dei suoi allievi

Il karate nella scuola: l’insegnamento di Itosu e dei suoi allievi

L’introduzione del karate nella scuola:1901-1905

La trasformazione apportata al karate: l’educazione scolastica

Le istruzioni di Ankō Itosu: 1908

               L'emergere del karate moderno                  

Il karate nella scuola: l’insegnamento di Itosu e dei suoi allievi

Nel 1901 Ankō Itosu riuscì a far adottare il karate come disciplina di educazione fisica alla scuola elementare di Shuri.
Come e perché vi arrivò? Ha comportato questo, una modificazione del karate?
L’introduzione del karate nella scuola:1901-1905
L’introduzione del karate nella scuola è legata agli sconvolgimenti sociali e culturali che conosce il Giappone di quell’epoca. Nel riconoscimento del karate da parte dei poteri locali hanno giocato vari fattori.
L’instaurazione di un sistema di coscrizione militare obbligatoria venne accompagnato dalla costituzione di un sistema di educazione fisica in tutte le scuole del Giappone. Nelle scuole furono organizzati esami medici, e risultò che molti praticanti di karate avevano un corpo particolarmente ben sviluppato, cosa che attirò l’attenzione dei medici militari.
Nel 1895 il Giappone, in piena modernizzazione, era uscito vincitore dalla guerra contro la Cina. Uno degli allievi di Itosu, Kentsū Yabu (1863-1937), divenne l’eroe più popolare di Okinawa. Egli era stato uno dei tre primi candidati originari di Okinawa selezionati per entrare nell’esercito giapponese, quando nel 1890 era stato aperto ai volontari. Sui cinquanta candidati originari di Okinawa, tre soltanto furono selezionati, tutti e tre allievi di Ankō Itosu. Nel corso della guerra contro la Cina, Yabu, che aveva il grado di sergente, ebbe notorietà in tutto il Giappone per le sue imprese sul campo di battaglia, e diventò l’eroe regionale di Okinawa. Fu il primo militare originario di Okinawa a ricevere una decorazione per le sue imprese eroiche sul campo di battaglia, che furono raccontate in tutta Okinawa. Al suo ritorno all’isola fu accolto con tanto più entusiasmo dalla popolazione, in quanto gli abitanti di Okinawa avevano la reputazione di essere timidi ed esitanti. Yabu diventa più tardi tenente, ma la popolazione di Okinawa continuerà a chiamarlo "Sergente Yabu".
Kentsū Yabu è stato uno dei primi a far conoscere il karate al di fuori di Okinawa; ecco come. Il sumō era una delle discipline nella formazione dei soldati giapponesi. E’ una forma di lotta nella quale i combattenti, divisi all’inizio da una distanza da un metro e cinquanta a due metri, si lanciano l’uno verso l’altro con lo scopo sia di far cadere il proprio avversario si di farlo uscire dal perimetro di combattimento. Nel corso di un torneo di sumō, Yabu ricevette con le mani aperte il primo urto di un avversario che si lanciava verso di lui e quest’ultimo s’accasciò, morto, senza che si potesse capire la causa di questa morte, poichè non vi era alcuna traccia di colpi. Nel corso dell’inchiesta che seguì, uno degli ufficiali domando pubblicamente: "Ho sentito dire che a Okinawa esiste un’arte del combattimento che si chiama karate. Non ha usato questa tecnica?"
Yabu rispose: "Ho semplicemente fermato l’attacco con i palmi delle mani. Se avessi utilizzato il pugno le sue costole si sarebbero certamente rotte.
Poi diede un pugno contro un pino per mostrare in cosa consisteva questo attacco. Sul tronco l’impatto del colpo si vedeva chiaramente, la corteccia schiacciata si era staccata in quel punto. Sembrò dunque che Yabu non fosse responsabile di questa morte.
Questo combattimento suscita alcune riflessioni. Sembra certo che Yabu non abbia utilizzato volontariamente delle tecniche di karate, ma la padronanza del karate o di un’altra arte del combattimento non si limita al ricorso volontario a delle tecniche. Essa implica delle reazioni profonde, che intervengono anche quando si pratica un’altra disciplina, poiché fanno parte dei riflessi della persona.
Il prefetto di Okinawa, Narahara, originario di Satsuma, era un adepto di spada della scuola Jigen-ryū. Egli apprezzò nella giusta misura le imprese di Yabu, allievo di Itosu, il che spianò la strada all’intervento di quest’ultimo a favore della formazione che era capace di dare. Nel 1899 Yabu scrisse nel principale giornale di Okinawa una serie di articoli sull’educazione; egli insisteva sull’importanza dell’educazione dei bambini nella scuola elementare. I suoi articoli ebbero una grande risonanza nell’ambito dell’educazione di Okinawa incoraggiò Itosu a concepire l’idea di introdurre il karate nel sistema di educazione scolastica.
Fu nel 1901, tre anni prima della guerra russo-giapponese, in un periodo in cui le preoccupazioni nazionali erano "arricchimento del paese e rafforzamento militare" che Itosu e il suo gruppo riuscirono a far adottare il karate per l’educazione fisica alla scuola elementare di Okinawa. L’insegnamento di Itosu alla scuola elementare fu apprezzato tanto dagli insegnanti che dai genitori. Nell’autunno del 1904, Itosu, che aveva allora 74 anni, fece una dimostrazione con spiegazione davanti a docenti del liceo, ispettori e professori di educazione fisica dell’istituto magistrale, al fine di presentar loro il suo karate adattatao alla pratica dell’educazione fisica. E, nel 1905, il karate fu definitivamente adottato come disciplina di educazione fisica al liceo e all’istituto magistrale di Okinawa. Kentsū Yabu, eroe di guerra, divenne professore di educazione fisica e di preparazione militare all’istituto magistrale di Okinawa. Uno dei suoi compagni, Chōmo Hanashiro, andrà a insegnare educazione fisica al liceo. Itosu affida loro l’insegnamento pratico dopo avergli trasmesso i nuovi kata che aveva creato.
La trasformazione apportata al karate: l’educazione scolastica
L’importanza di questo cambiamento è considerevole, perché prima l’insegnamento del karate era una pratica individualizzata, il cui maestro guidava uno o due allievi alla volta, mentre con l’adozione di questo nuovo sistema divenne anche una formazione di massa o di gruppo. La pedagogia di Itosu si ispira ai metodi di formazione dei soldati che il Giappone stava importando dall’Europa. A scuola un solo insegnante dirigeva numerosi allievi gridando un comando per ogni gesto da eseguire, cosa che non esisteva nell’insegnamento tradizionale del karate.
Ankō Itosu elaborò, a partire dalle sue prime esperienze con gli scolari, dei kata destinati all’insegnamento scolastico. E’ a questo scopo che compose dapprima i tre kata "Naifanchi" a partire dal Naifanchi classico, poi i cinque kata "Pinan". Classificò questi kata secondo una gradazione indicata con il suffisso "dan": Naifanchi shodan, nidan e sandan e Pinan shodan, nidan, sandan, yodan e godan. L’impiego del termine "dan", che significa grado, o livello, per classificare i kata gli era stato suggerito dal suo maestro Sōkon Matsumura partendo dal sistema di catalogazione dei kata di spada del Jigen-ryū nel quale si applica il sistema dei "dan" per la classificazione degli esercizi.
L’insegnamento del karate nella scuola è stato, ai suoi inizi, assicurato principalmente dai due allievi di Itosu, Yabu e Hanashiro. Ma il loro insegnamento non era sempre una ripresa diretta e sistematica delle idee del maestro. Prima di riuscire a stabilire l’insegnamento del karate in questo nuovo contesto, Itosu e i suoi allievi dovettero apportare numerose rettifiche ai vecchi modi di praticare.

 

La modificazione dei kata da parte di Ankō Itosu

La formalizzazionedi Itosu e dei suoi allieviddi Itosu e dei suoi allievii Itosu e dei suoi allievi

L’introduzione del karate nella scuola:1901-1905

La trasformazione apportata al karate: l’educazione scolastica

I discepoli di Ankō Itosu

   

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